L’inizio

In “Percorsi alternativi”,la mia prima raccolta di riflessioni poetiche risalente al 2012,esiste una pagina che si chiama “Paura di volare”,lì c’è la prima parte della mia vita legata a pochi amici,ai soliti luoghi,un carattere chiuso,solitario,dire orso è poco.Arrivato al punto che non potevo più continuare così decisi di uscire dagli schemi e questo avvenne in un modo drastico e per me inconsueto,un fine d’anno in solitaria a Londra alloggiato presso una famiglia,con un inglese pure zoppicante,come un orso polare all’equatore.Sapevo che per me era una sfida di quelle che si vincono raramente e si perdono facilmente ma la posta in palio ero io e se fossi riuscito a superarla avevo la possibilità di aprirmi,prendere fiducia,diventare sicuramente una persona migliore.Tutto andò per il meglio e replicai pure l’anno dopo ma fu nel 1990 con il primo tour americano la prova più difficile,entrare da solo in un gruppo e cercare di relazionarmi con persone mai viste né conosciute e vi confesso che in alcuni momenti avrei voluto essere da un altra parte o prendere il primo aereo per rientrare a casa.Ma il destino unito alla volontà ha lavorato positivamente e i tour di gruppo sono diventati tantissimi,oltre a ulteriori viaggi vissuti in veste individuale.La “paura di volare” non era quindi quella di prendere un aereo,mai avuta,ma quella di alzarsi in volo,uscire dal mio guscio per non aver più paura degli altri,essendo così liberamente senza timore sotto gli occhi di tutti.Nella scelta dei viaggi non ho mai seguito le mode vacanziere del momento ma ho sempre voluto visitare paesi che per i più svariati motivi mi affascinavano e ho sempre evitato il più possibile vacanze statiche sempre preferito l'”on the road” oggi qui e tra due giorni là,il non fermarsi più di tanto in un luogo in modo da riuscire a raccogliere più immagini ed emozioni possibili da quella località e/o da quel paese,questo è stata la filosofia trainante in tutti i miei viaggi.Oggi sono molto contento di questo percorso e nonostante le molte località viste ho ancora certamente qualcos’altro da visitare ma devo dire che quasi tutto il lavoro su me stesso è stato fatto e oggi trovarmi in mezzo alle persone,conoscerle,legare con loro anche avendo poco tempo a disposizione è diventato per me naturale e se mi volto indietro,agli inizi degli anni novanta,vedo una persona completamente diversa anzi devo dire con grande soddisfazione che ormai non la vedo e non la riconosco quasi più.